Durante la #OpCannabis, fatta per manifestare online il dissenso al proibizionismo, gli Anonymous hanno violato i database di droganograzie.it, del Ministero della Salute e di Dronet.it, arrivando ai dati sensibili dei cittadini.
Oltre gli scherzi fatti, inviando a Serpelloni bong a forma di maschera antigas, vagine tascabili e una bandiera di Bob Marley, gli hacker sono riusciti a trovare una falla nei siti che contengono dati privati sulla salute di cittadini. Questa è la parte più scioccante dell’operazione. Nella mail inviata direttamente dall’account di Serpelloni, hackerato per l’occasione, il testo cita: “Il database del sito è stato completamente rimosso nel tentativo di sottrarre agli oppressori proibizionisti i dati identificativi delle loro vittime ed altre conoscenze utili per l’azione degli oppressori. Oltre a ciò abbiamo sottratto e pubblicato ogni dato da vari siti proibizionisti. Relativamente alle fonti citate, abbiamo invece scelto di non pubblicare i nomi e tutti i dati personali evidentemente inerenti ad individui sottoposti a repressione e controllo a causa del consumo di stupefacenti”. E’ chiaro che l’attacco di Anonymous mirava a danneggiare siti proibizionisti, ma nell’attacco è venuta fuori la verità sconcertante che questi non sembrano essere protetti adeguatamente da attacchi hacker, in un’epoca in cui gli hacker girano a piede libero nel web.